mercoledì 7 dicembre 2011

Per un amico . . .

E hai ottenuto quello che
volevi da questa vita, nonostante tutto?
Sì.
E cos’è che volevi?
Potermi dire amato, sentirmi
amato sulla terra.


Ultimo frammento, Raymond Carver


Due mesi fa un mio carissimo amico ha, improvvisamente, lasciato questa dimensione. Tre giorni di sofferenza per la sua famiglia e per noi: lui, forse, non ha sentito niente. Il coma non lo ha reso partecipe, almeno spero, del dolore di chi lo ha accompagnato in quest'ultima parte del suo cammino. Alla fine della sua, troppo breve, vita ha potuto, finalmente, provare tutto l’amore e tutto l’affetto che gli erano mancati, ingiustamente.
Voglio immaginarlo felice e sereno, nell’attesa di poterci incontrare di nuovo . . . altrove.

P.S. = a lui sarebbero piaciute molto sia la poesia che la foto!

lunedì 24 ottobre 2011

L' Autunno nel Cuore

Se un albero non ha né foglie né rami, si può ancora chiamarlo albero?

Il cuore muore di morte lenta. Perdendo ogni speranza come fanno le foglie. Finchè un giorno non ce ne sono più. Nessuna speranza. Non ci rimane nulla.

da Memorie di una Geisha, Arthur Golden













Torno, dopo molto tempo, a scrivere in questo spazio tutto mio e di quanti mi leggono.
Niente poesie, stavolta: solo due brevi frasi dal celeberrimo " Memorie di una Geisha ".
Nessun commento: solo l'autunno nel cuore.

martedì 23 agosto 2011

Amore non dannarmi


Amore non dannarmi al mio destino
tienimi aperte tutte le stagioni
fa che il mio grande e tiepido declino
non si addormenti lungo le pulsioni
metti al passivo tutte le passioni
dormi teneramente sul cuscino
dove crescono provvide ambizioni
d’amore e di passione universale,
toglimi tutto e non mi fare male.



Amore non dannarmi, Alda Merini





Ho scelto questa poesia di Alda Merini perchè esprime il dolore legato ad una condanna quasi irreversibile: la dannazione che ti può infliggere l'oggetto del tuo amore, del tuo desiderio.
Condanna senza appello, in molti casi.
Quell'ultimo verso " toglimi tutto e non mi fare male ", come preghiera estrema, lo trovo irresistibile: vorrei inciderlo sul mio letto.

martedì 26 luglio 2011

Acqua e Fuoco

Io non sono una donna. Sono una cosa neutra. Sono un bimbo, un paggio e una decisione ardita,

sono un raggio ridente di sole scarlatto...

Io sono una rete per tutti i pesci voraci,

sono un calice a onore di tutte le donne,

sono un passo verso il caso e la rovina,

sono un salto nella libertà e nel sé...

Io sono il sussurro del sangue nell'orecchio dell'uomo,

sono una febbre dell'anima, della carne voglia e rifiuto,

sono una targa d'ingresso a nuovi paradisi.

Io sono una fiamma, che cerca vivace,

sono un'acqua, fonda, ma audace fino al ginocchio,

sono fuoco e acqua in rapporto leale, e senza condizioni...

Vierge Moderne, Edith Södergran

 






Ho " ritrovato " questa poesia della Södergran, casualmente ( ? ), dopo uno scambio di opinioni con un mio caro amico pittore, gentilmente invitato, dalla sottoscritta, ad occuparsi di una nuova opera. Lui mi faceva notare che acqua e fuoco si annullano vicendevolmente. Questa sua riflessione mi ha portato a sottolineare, tra il serio ed il faceto, la mia duplice natura di donna Pesci con ascendente Leone: binomio indissolubile che mi unisce, per l'eternità, a questi due elementi.










giovedì 30 giugno 2011

La Strega

Sono uscita, una strega invasata
abitando l’aria nera, più coraggiosa di notte;
sognando il male, ho portato scompiglio
nelle case quiete, luce per luce:
un essere solo, con dodici dita, pazza.
Una donna così non è una donna, non abbastanza.
Io appartengo a questa specie.

Anne Sexton


 


La grande Anne Sexton, ancora troppo poco conosciuta in Italia: adoro questi suoi versi. Un vortice di tenebra con, nel suo centro, un corpo nudo di donna pulsante, con i suoi umori, il suo ventre, la sua forza primigenia che può anche assumere un carattere radicalmente distruttivo, sia di esempio Medea, ( a sua volta vittima di un'implacabile autodistruzione ).
Anche l'immagine di Anna Bolena ha attraversato la mia mente: accusata di adulterio e stregoneria, per esser tolta di mezzo dalla ragion di stato, da fratelli ed un padre, tutti compiacenti verso un re despota. Anna, con il suo piccolo sesto dito che contribuì ad identificarla quale strega . . .











mercoledì 1 giugno 2011

Il grande sogno

Sono colui che hai sempre cercato e che mai potrai trovare.
Non hai mai sentito accanto a te, in sogno, qualcuno che ti accarezzasse
come nessuno ti accarezza,
qualcuno che
fosse tuo come se facessi parte di lui.

Ero io, sempre io.


Fernando Pessoa


Ti cerco ancora. Ti aspetto e ti desidero con tutto il mio essere, il mio cuore ed il mio sangue, il mio animo ed il mio corpo. Ti prego arriva da me e lasciati accogliere.


lunedì 30 maggio 2011

madre e figlia

Che io non sia un inquieto fantasma

Che segua ossessivo l’andare dei tuoi passi.

Al di là del punto in cui mi hai lasciata,

ferma in piedi sull’erba appena spuntata,

tu devi essere libera di prendere un sentiero
la cui fine io non senta il bisogno di conoscere
né la febbre affliggente di essere sicura
che sei andata dove io volevo andassi.

Quelli che lo fanno cingono il futuro

fra due muri di ben disposte pietre,

ma segnano un cammino spettrale,
un arido cammino per ossa polverose.

Dunque tu puoi andare senza rammarico

Lontano da questo paese familiare,
lasciando un tuo bacio sui miei capelli
e tutto il futuro nelle tue mani.

da L'inverno delle more, Margaret Mead alla figlia Cathy




Mi ha colpito molto questa poesia, quando l'ho letta la prima volta, appuntata sulla bacheca di uno studio medico. Mi ha ricordato dei versi di Gibran da " Il profeta " e mi ha fatto riflettere e ricordare che i nostri figli non sono noi e neanche le nostre proiezioni . .ma qualcosa di più e di diverso . .

venerdì 6 maggio 2011

il desiderio ed il vestito

Voglio un vestito rosso.
Lo voglio leggero e a buon mercato,
voglio che sia troppo stretto, lo voglio portare
finché qualcuno non me lo strappi di dosso.
Lo voglio sbracciato e scollato,
quel vestito, così nessuno dovrà immaginarsi
cosa c’è sotto. Voglio andarci per strada
passare davanti al discount e alla ferramenta
con tutte quelle chiavi che brillano in vetrina,
davanti al caffè dei signori Wang coi bomboloni
del giorno prima, davanti ai fratelli Guerra
che buttano i maiali dal camion sul muletto,
issandosi in spalla quei lucidi grugni.
Voglio andare in giro come fossi l’unica
donna al mondo a caccia di una preda.
Lo voglio davvero quel vestito.
Lo voglio per confermare
i tuoi peggiori sospetti su di me,
per farti vedere quanto poco ci tengo a te
o par farti vedere tutto, tranne quello
che voglio. Appena lo trovo, lo tiro giù
dalla gruccia perché cerco un corpo
che mi porti nel mondo, in mezzo
alle urla del parto e a quelle dell’amore,
e lo indosserò come ossa, come pelle,
sarà lo stramaledetto
vestito dentro cui mi seppelliranno.


Cosa vogliono le donne, Kim Addonizio

mercoledì 16 febbraio 2011

Un bacio o più . . .

LA SIGNORA DEI BACI 
Una signora voleva tanto dargli dei baci
non dico tanti, anche solo sette otto
(mila). Invece era proibito perciò non glieli dava.
Se però non fosse stato proibito glieli avrebbe dati tutti
dal primo all'ultimo.
A cosa servono i baci se non si danno?

Vivian Lamarque






La cosa più bella: regalare i nostri baci a chi sa riceverli, insieme ai nostri sentimenti,  e ricambiarli . .

lunedì 10 gennaio 2011

Proposta

Se mi propongo di scriverti una poesia d'amore
il foglio si coprirà di sabbia
o cenere o pozzanghere.
Meglio amarti
e ancora nudi
raccomandarti i versi di qualche altro poeta
che non ti ami

Se mi propongo - Alexis Diaz Pimienta



un abbraccio che spazzi via le parole per affidarle a chi non è coinvolto in quella medesima passione . . .





sabato 8 gennaio 2011

Nero

Hanno rubato la notte.
Mi rimane solo il tuo cuore
nero
per iniziare un nuovo giorno.

Golala Nuri



E se il nuovo giorno consentisse al cuore nero di mutare in rosso e far tornare la notte, dopo il tramonto, e poi, di nuovo, l'alba?

giovedì 6 gennaio 2011

Un caffè platonico . . .

” Mia cara Amica, vorrei poterVi dare appuntamento in un altro caffè che non fosse quello sbagliato, dove ci siamo aspettati invano. Ma non so dove si trovi. E temo che più che un comune caffè sia il Caffè con la maiuscola, la sua immagine eterna e immutabile, una specie di idea platonica di Caffè dove il caffè non lo servono.”

Antonio Tabucchi, ” Si sta facendo sempre più tardi”



Un'idea platonica del caffè da bere in due, un luogo sconosciuto a noi  . . . a tutti, ma contiunuiamo a cercarlo con il cuore.