lunedì 30 maggio 2011

madre e figlia

Che io non sia un inquieto fantasma

Che segua ossessivo l’andare dei tuoi passi.

Al di là del punto in cui mi hai lasciata,

ferma in piedi sull’erba appena spuntata,

tu devi essere libera di prendere un sentiero
la cui fine io non senta il bisogno di conoscere
né la febbre affliggente di essere sicura
che sei andata dove io volevo andassi.

Quelli che lo fanno cingono il futuro

fra due muri di ben disposte pietre,

ma segnano un cammino spettrale,
un arido cammino per ossa polverose.

Dunque tu puoi andare senza rammarico

Lontano da questo paese familiare,
lasciando un tuo bacio sui miei capelli
e tutto il futuro nelle tue mani.

da L'inverno delle more, Margaret Mead alla figlia Cathy




Mi ha colpito molto questa poesia, quando l'ho letta la prima volta, appuntata sulla bacheca di uno studio medico. Mi ha ricordato dei versi di Gibran da " Il profeta " e mi ha fatto riflettere e ricordare che i nostri figli non sono noi e neanche le nostre proiezioni . .ma qualcosa di più e di diverso . .

venerdì 6 maggio 2011

il desiderio ed il vestito

Voglio un vestito rosso.
Lo voglio leggero e a buon mercato,
voglio che sia troppo stretto, lo voglio portare
finché qualcuno non me lo strappi di dosso.
Lo voglio sbracciato e scollato,
quel vestito, così nessuno dovrà immaginarsi
cosa c’è sotto. Voglio andarci per strada
passare davanti al discount e alla ferramenta
con tutte quelle chiavi che brillano in vetrina,
davanti al caffè dei signori Wang coi bomboloni
del giorno prima, davanti ai fratelli Guerra
che buttano i maiali dal camion sul muletto,
issandosi in spalla quei lucidi grugni.
Voglio andare in giro come fossi l’unica
donna al mondo a caccia di una preda.
Lo voglio davvero quel vestito.
Lo voglio per confermare
i tuoi peggiori sospetti su di me,
per farti vedere quanto poco ci tengo a te
o par farti vedere tutto, tranne quello
che voglio. Appena lo trovo, lo tiro giù
dalla gruccia perché cerco un corpo
che mi porti nel mondo, in mezzo
alle urla del parto e a quelle dell’amore,
e lo indosserò come ossa, come pelle,
sarà lo stramaledetto
vestito dentro cui mi seppelliranno.


Cosa vogliono le donne, Kim Addonizio